[ITNOG] Task Force IPv6 in Italia?

Dario Pilori d.pilori@inrim.it
Ven 24 Set 2021 14:44:12 CEST


On Fri, 24 Sept 2021 at 12:49, Damiano Verzulli <damiano@verzulli.it> wrote:
>
> Le cause che portano a questo sono:
>
> scarsissima (nulla!) esigenza sul piano tecnico/operativo;
> scalino all'ingresso dovuto alla necessita' di acquisire competenze (lato risorse umane impiegate nei settori reti & sistemi)
> nessunissima possibilità, da parte del top-management, di inquadrare IPv6 come un priorità, quand'anche "minima";
> contesto umano "particolare" (con età media del personale che va ben oltre i 50 anni e che, in moltissimissii casi, è talmente "consumato" dall'ambiente che lo circonda che è in modalità... wait-for-retirement [e NON lo dico in senso critico!]).
>

Aggiungerei anche l'abbondanza di indirizzi IPv4 per le Universita` e
gli Enti pubblici di Ricerca. L'ente di ricerca per cui lavoro, ad
esempio, e` di dimensione medio-piccola (circa 250 dipendenti) e ha a
disposizione un'intera rete IPv4 /23, che e` abbastanza
sottoutilizzata. Tutto questo tenendo conto che il nostro ISP, che e`
lo stesso di tutte le Universita` italiane, GARR, offre connettivita`
IPv6 nativa oramai da parecchi anni, e in passato ha fatto numerosi
corsi/eventi per convincere gli enti (direi con scarso successo) al
passaggio ad IPv6.

Non posso quindi che concordare con tutto quello che ha detto Damiano.
Direi che semplicemente non c'e` alcun interesse al passaggio.

Saluti
Dario

-- 
Dario Pilori, PhD
I.N.Ri.M. - Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica
ICT Unit
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