[ITNOG] costi dei principali IX italiani ed europei

Marco d'Itri md@Linux.IT
Mar 2 Mar 2010 06:15:27 CET


On Mar 01, "Vittorio @ Utility Line Italia" <staff@uli.it> wrote:

> E' implicito che la seconda porta, che utlizza chi ne ha veramente bisogno e 
> il cui utlizzo e' permesso anche da punti di accesso diversi (giusto perche' 
> la rindondanza sia totale) sia quantificata per il costo reale della porta 
> (altri IX europei fanno pagare lo stesso prezzo per la 2° porta).
Perché come notavo quasi nessuno ha una intera infrastruttura parallela,
quindi a parte quei pochi casi le porte aggiuntive servono per fare LAG.

> Inoltre nel "costo" MIX e' compreso anche l'alloggiamento delle 
> apparecchiature di peering senza costi di colocation aggiuntivi, cosa che a 
> chi a sede in Caldera non interessa, ma che e' molto apprezzata da chi arriva 
> da fuori Milano (e sono pochi gli IX che offrono questo servizio)
Non interessa nemmeno a chi arriva direttamente con un circuito da
fuori, che ultimamente mi pare siano parecchi. E sono convinto che
se la colocation si pagasse sempre a parte ancora qualcun altro
deciderebbe che tutto sommato un router lì non gli serve. :-)

> Se poi parliamo di opportunita' di ridurre i costi di gestione potrei essere 
> concorde con te, ma a quel punto non si parlerebbe di caldera come sede di MIX 
> ma di colocator neutrali (giusto per la premessa iniziale)  che a Milano hanno 
> sedi altrove. (cosa che inciderebbe non poco sulle attivita' presenti nel 
> campus)
Quali ritieni che siano i data center carrier neutral in Italia?
Adottiamo come criterio operativo "hanno la maggior parte dello spazio
usato da clienti che comprano connettività da terzi".
Anzi, mi pare che sia proprio la mancanza di un spazi neutrali e ben
connessi il motivo per cui sia MIX che NAMEX dopo essere nati per fare
gli internet exchange stanno diventando delle meet me room dove oltre a
fare peering IP si scambia traffico telefonico, si compra transito e
circuiti L2 da terzi e si fa colocation di un proprio POP da cui
comprare o vendere questi servizi.
Non è di per sè una cosa negativa, e il fatto che molti[1] di questi
servizi siano largamente usati dimostra che c'è chi li trova utili, però 
mi pare che questo inevitabilmente renda chi li fornisce una cosa più
complicata di un exchange classico.


[1] il SBC telefonico non lo conto tra i servizi di successo :-)

-- 
ciao,
Marco


More information about the itnog mailing list