[ITNOG] R: Netflix e fisco

Tonino - Antonio Nati tonino@interazioni.net
Ven 4 Ott 2019 10:47:21 CEST


In realtà è esattamente il contrario.

Per alcune classi di vendita digitale (non so se è incluso lo 
streaming), è previsto che si venda applicando l'IVA del paese del 
cliente, senza necessità di aprirci una partita IVA.

Mentre oggi, per i beni fisici, si può vendere con l'IVA del proprio 
paese fino ad una certa soglia, ed oltre si è obbligati ad aprire una 
partita IVA nel paese di vendita, con il one-stop-shop (per parecchie 
classi di beni digitali) si apre una sola partita IVA, e con quella si 
gestiscono le competenze dei vari paesi: versi tutto al tuo stato, 
indicando l'IVA che spetta al altre nazioni.

Si spera che lo one-stop-shop venga anche usato per i beni fisici, in 
quanto è una grossissima semplificazione.

Ovviamente parliamo sempre di vendite a consumatori finali.

Ciao,

Tonino

Il 03/10/2019 19:51, Paolo Di Francesco ha scritto:
> premetto che non sono un legale ma credo che ci si rifaccia ad una
> normativa consolidata che nasce con i siti di ecommerce in cui in
> sostanza il concetto era che se hai un server (di tua proprieta') che
> serve clienti presso quel paese di fatto hai aperto una sede in quel
> paese
>
> CREDO che il principio a cui si vuole arrivare e' questo.
>
> Ovviamente vale anche in altro senso ovvero che se il cliente compra
> da un server in Italia ma da altro paese, stando sotto certe soglie,
> si puo' stare con il fisco Italiano mentre oltre alcune soglie si deve
> per forza aprire sede presso quel paese. Le soglie cambiano da paese a
> paese (fino a X per un paese Y per altro paese). Mentre appunto se il
> server sta fuori Italia, si deve aprire la sede in quel paese.
>
> Il punto e' proprio di chi e' la proprieta' del server: in questo caso
> di Netflix.
>
> Purtroppo ancora manca una normativa sui prodotti immateriale (ed
> anche materiali) che permetta una piu' equa ridistribuzione delle
> tasse in un mercato che e' dominato da furbetti.
>
> Saluti
>
>
>
>
> On 10/03/2019 07:35 PM, costan--- via itnog wrote:
>> Ciao
>>
>> Io credo che sia la solita questione di braccio di ferro per farsi
>> pagare (una sorta di estorsione legale).
>>
>> Il problema è che hanno ragione, perché il business è in italia, i
>> soldi li realizzano fornendo un servizio in Italia, il consumo
>> avviene nel territorio italiano, almeno nel 99% dei casi
>> (dimentichiamoci qualcuno che sta all'estero pur avendo sottoscritto
>> in italia, magari mentre è in vacanza etc.).
>>
>> Ma le cache sono uno strumento che, pur fornendo Netflix, è
>> teoricamente agnostico (come il proxy dell'ufficio). Il vero problema
>> è che fornisce SOLO netflix ed è quindi strumentale alla supposta
>> evasione, e dunque, in linea teorica, non vi è alcun presupposto per
>> negare la sequestrabilità della cache. Fosse il proxy di Netflix,
>> Chili e <servizio di streaming italiano che paga le tasse> sarebbe
>> facilmente negabile, perché è solo un pezzo di rete come un router o
>> un firewall dell'ufficio.
>>
>> Sarei curioso di sapere se e come vengono tassati i proventi di
>> Netflix nel paese in cui vengono dichiarati.. questo sarebbe
>> sufficiente per escludere l'evasione.. non si possono pagare le tasse
>> in due stati.. al massimo lo stato italiano potrebbe "sottrarre" la
>> pertinenza allo stato (sicuramente più conveniente fiscalmente) in
>> cui vengono pagate le imposte adesso.
>>
>> Certo, se magari facessero chiarezza prima e non azioni avventate
>> dopo, sarebbe molto meglio per tutti, utenti (che magari vedranno
>> netflix in 320x200x3bit di colore per x giorni o mesi, me incluso) ,
>> business (che quando entra nel mercato italiano sa come comportarsi
>> dall'inizio e non poi spendere soldi e fatica in diatribe legali) e
>> fisco (che si risparmia indagini e le suddette diatribe).
>>
>>
>> Ciao,
>> A.
>>
>> -----Messaggio originale-----
>> Da: itnog <itnog-bounces@lists.itnog.it> Per conto di SEEWEB -
>> Antonio Baldassarra
>> Inviato: giovedì 3 ottobre 2019 17:40
>> A: itnog@lists.itnog.it
>> Oggetto: [ITNOG] Netflix e fisco
>>
>> Salve non so se forse vado OT però volevo segnalare questa vicenda:
>>
>> https://www.reuters.com/article/us-netflix-probe-italy/italy-prosecutors-open-netflix-tax-evasion-investigation-source-idUSKBN1WI0NE
>>
>>
>> Il caso è “scontato” nelle motivazioni ed è ovvio che è una mossa del
>> fisco per spingere Netflix a fare un accordo di tax ruling per
>> raccogliere qualche milione di Euro.
>>
>> L’aspetto interessante è che un “noto consulente” ;-) (nemmeno
>> stupidamente in realtà) ha suggerito alla GdF di cercare di ottenere
>> un “sequestro presso terzi” delle cache di Netflix sul territorio
>> Italiano.  Sarebbe il primo caso del genere al mondo (che io sappia)
>> ed è molto interessante.
>> Non sono un esperto ma chiedendo a degli amici mi dicono che ci sono
>> gli strumenti giuridici per farlo in maniera molto agevole ed è
>> sufficiente che riescano a trovare un magistrato che lo decida.
>>
>>>> Antonio Baldassarra
>> antoniob@seeweb.it
>>
>>
>>
>>
>>
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