[ITNOG] R: Netflix e fisco

Paolo Di Francesco paolo.difrancesco@level7.it
Gio 3 Ott 2019 19:51:36 CEST


premetto che non sono un legale ma credo che ci si rifaccia ad una 
normativa consolidata che nasce con i siti di ecommerce in cui in 
sostanza il concetto era che se hai un server (di tua proprieta') che 
serve clienti presso quel paese di fatto hai aperto una sede in quel paese

CREDO che il principio a cui si vuole arrivare e' questo.

Ovviamente vale anche in altro senso ovvero che se il cliente compra da 
un server in Italia ma da altro paese, stando sotto certe soglie, si 
puo' stare con il fisco Italiano mentre oltre alcune soglie si deve per 
forza aprire sede presso quel paese. Le soglie cambiano da paese a paese 
(fino a X per un paese Y per altro paese). Mentre appunto se il server 
sta fuori Italia, si deve aprire la sede in quel paese.

Il punto e' proprio di chi e' la proprieta' del server: in questo caso 
di Netflix.

Purtroppo ancora manca una normativa sui prodotti immateriale (ed anche 
materiali) che permetta una piu' equa ridistribuzione delle tasse in un 
mercato che e' dominato da furbetti.

Saluti




On 10/03/2019 07:35 PM, costan--- via itnog wrote:
> Ciao
>
> Io credo che sia la solita questione di braccio di ferro per farsi pagare (una sorta di estorsione legale).
>
> Il problema è che hanno ragione, perché il business è in italia, i soldi li realizzano fornendo un servizio in Italia, il consumo avviene nel territorio italiano, almeno nel 99% dei casi (dimentichiamoci qualcuno che sta all'estero pur avendo sottoscritto in italia, magari mentre è in vacanza etc.).
>
> Ma le cache sono uno strumento che, pur fornendo Netflix, è teoricamente agnostico (come il proxy dell'ufficio). Il vero problema è che fornisce SOLO netflix ed è quindi strumentale alla supposta evasione, e dunque, in linea teorica, non vi è alcun presupposto per negare la sequestrabilità della cache. Fosse il proxy di Netflix, Chili e <servizio di streaming italiano che paga le tasse> sarebbe facilmente negabile, perché è solo un pezzo di rete come un router o un firewall dell'ufficio.
>
> Sarei curioso di sapere se e come vengono tassati i proventi di Netflix nel paese in cui vengono dichiarati.. questo sarebbe sufficiente per escludere l'evasione.. non si possono pagare le tasse in due stati.. al massimo lo stato italiano potrebbe "sottrarre" la pertinenza allo stato (sicuramente più conveniente fiscalmente) in cui vengono pagate le imposte adesso.
>
> Certo, se magari facessero chiarezza prima e non azioni avventate dopo, sarebbe molto meglio per tutti, utenti (che magari vedranno netflix in 320x200x3bit di colore per x giorni o mesi, me incluso) , business (che quando entra nel mercato italiano sa come comportarsi dall'inizio e non poi spendere soldi e fatica in diatribe legali) e fisco (che si risparmia indagini e le suddette diatribe).
>
>
> Ciao,
> A.
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: itnog <itnog-bounces@lists.itnog.it> Per conto di SEEWEB - Antonio Baldassarra
> Inviato: giovedì 3 ottobre 2019 17:40
> A: itnog@lists.itnog.it
> Oggetto: [ITNOG] Netflix e fisco
>
> Salve non so se forse vado OT però volevo segnalare questa vicenda:
>
> https://www.reuters.com/article/us-netflix-probe-italy/italy-prosecutors-open-netflix-tax-evasion-investigation-source-idUSKBN1WI0NE
>
> Il caso è “scontato” nelle motivazioni ed è ovvio che è una mossa del fisco per spingere Netflix a fare un accordo di tax ruling per raccogliere qualche milione di Euro.
>
> L’aspetto interessante è che un “noto consulente” ;-) (nemmeno stupidamente in realtà) ha suggerito alla GdF di cercare di ottenere un “sequestro presso terzi” delle cache di Netflix sul territorio Italiano.  Sarebbe il primo caso del genere al mondo (che io sappia) ed è molto interessante.
> Non sono un esperto ma chiedendo a degli amici mi dicono che ci sono gli strumenti giuridici per farlo in maniera molto agevole ed è sufficiente che riescano a trovare un magistrato che lo decida.
>
>> Antonio Baldassarra
> antoniob@seeweb.it
>
>
>
>
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Ing. Paolo Di Francesco

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