[ITNOG] Dulcis in fundo (era: Re: Namex DOWN ?)

Luca luca.cicchelli@top-ix.org
Mer 16 Nov 2016 13:41:59 CET


Cari colleghi,
ho letto con molto interesse i vari contributi in questi giorni ed essendo in viaggio, tutte le volte che provavo a rispondere, mi trovavo già superato da altri contributi. 
Nella discussione ho visto toccato molti temi, ne cito alcuni di seguito in ordine sparso.

Secondo terzo IXP italiano
Un IXP  si valuta su vari fattori; tra questi traffico scambiato, soggetti collegati e rotte disponibili. Considerato che sia ben chiaro a tutti che Mix è il più grande IXP italiano su tutti e tre questi fattori, per me (che sono parte in causa) risulta riduttivo parlare di Namex più di Topix o viceversa: la situazione a cui punterei è una crescita complessiva del sistema sia come traffico che come soggetti collegati. Se poi uno è avanti all’altro poco importa.

A proposito di Torino e/o Roma come “alternativa”  a Milano
Milano si sta configurando finalmente come sistema metropolitano, come già avviene negli altri hub europei, e quindi ha un percorso avviato. Se si sviluppano altri poli non sono in alternativa ma a testimonianza di un sistema maturo: la Germania ne è un esempio dove la crescita di Francoforte è accompagnata dalla crescita di Dusseldorf, Amburgo, Monaco, etc.
Per quanto riguarda la mia città (è già stato detto ma vale la pena ribadirlo) esistono abbastanza carrier che passano a livello trasmissivo e/o si fermano con un PoP. Senza stare qua a fare un elenco, il plus è secondo me rappresentato dalle vie fisiche già disponibili che partono dalla città verso la Francia/Svizzera:
colle della Maddalena (Larche per i francesi) che è ia più usata
Tunnel del Frejus
Tunnel del Monte Bianco (potenzialmente) 
Mancano però i grossi carrier italiani (TIM e Fastweb in particolare) che danno massa critica, per cui, sempre a titolo personale, la vedo più come parte di un’unica area MI-TO, se si considerano i collegamenti tra le due città e le sempre maggiori relazioni, a parte il recente “furto” del salone del libro :-)

Caldera e le dichiarazioni di Google
Come detto da alcuni prima di me, non ci vedo nulla di malvagio nelle loro dichiarazioni su chi li ospita. Che piaccia o no (a me no) un’azienda di quelle dimensioni ci pensa per molto tempo prima di ridondare /spostare 100 rack. 
Faccio però un’osservazione: se è vero che ci sono altri DC la realtà è che nessuno è gestito da entità che fa solo quello di mestiere e che quindi può dichiararsi carrier neutral come avviene nella maggior parte degli altri mercati. La mia opinione (conscio di avere critiche) è che i DC più neutrali in Italia siano quelli operati da Mix e Namex, che è comunque situazione anomala rispetto a quanto avviene in Olanda, UK, etc. Per inciso la stessa Infracom fa l’operatore (ha anche partecipato al bando BUL).

My 2 cents

--
Luca





> Il giorno 16/nov/2016, alle ore 09:30, SEEWEB - Antonio Baldassarra <antoniob@seeweb.it> ha scritto:
> 
> Salve Marco,
>> Il giorno 16 nov 2016, alle ore 09:03, Marco Marzetti <marco@lamehost.it> ha scritto:
>> 
>> Piuttosto che criticare, vorrei provare a capire perche' per Google (e
>> per quanto posso vedere anche per altri esteri) Caldera sia un'unica
>> entita' e non un gruppo di molti.
> Da un certo punto di vista è comprensibile, sia perché il loro punto di osservazione è lontano e quindi la loro “definizione” di osservazione non è poi  così spinta sia perché, diciamoci la verità, è un tipo di messaggio che “noi” che siamo in caldera chi più chi meno ha costruito in qualche modo girando attorno al concetto di “caldera datacenter” più che sul brand della propria azienda.
> Quindi occorre l’onestà di tutti di ammettere che siamo “parte del problema”.
> 
> Ciò detto io la questione che critico di Google è l’idea di “spostarsi” da Caldera per risolvere i problemi che ha patito. Avrei ritenuto “normale” che Google cercasse una ridondanza in giro per l’Italia studiando anche le architetture delle varie reti, primi tra tutti quelli che raccolgono gli eyeballs che mi aspetto siano il loro target primario. Oggettivamente non mi è parso che questa fosse la posizione dal che deduco che tra noi (o almeno io) e Google c’è una visione molto distante su questioni che prescindono dal fatto che gli piova o meno in testa ma legate ad aspetti tecnici e di topologia delle reti.
> Uno di noi sbaglia, è possibile che sia io (spero in compagnia di qualcuno) ma sarebbe utile capire chi in maniera da convergere tutti sulla soluzione ottimale.
> 
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> --
> Antonio Baldassarra
> antoniob@seeweb.it
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