[ITNOG] costi dei principali IX italiani ed europei

Marco d'Itri md@Linux.IT
Mer 3 Mar 2010 16:21:04 CET


On Mar 03, Maurizio <mauryllo@gmail.com> wrote:

> Non a caso parlavo di economia di scala, il problema non e' strettamente
> tecnico ma piu' che altro operativo.
Parliamone, mi piacciono i problemi operativi...

> Se sei afferente in una 20ina di Exchange ed in ognuno tieni in piedi 50
> peering non strettamente necessari ti ritrovi con una certa mole di lavoro
> (aggiornamenti di filtri, rerouting in caso di lavori, etc) che
> probabilmente sarebbe meglio evitare.
In altre parole sei dell'idea che il concetto di peering intrinsecamente
non scali?
Secondo me non è vero, e al contrario ci sono entità che con la loro
esistenza dimostrano che non ci sono barriere tecniche o organizzative a
fare peering generalizzato in decine di exchange in tutto il mondo.
Un esempio facile sono i nodi anycast di F root, che sta in circa 50
exchange e non mi risulta abbia problemi a gestirli.
Altri operatori globali che hanno ritenuto conveniente adottare una
politica di peering molto aperta sono Google ed Akamai.

Le obiezioni che hai proposto non mi convincono: l'aggiornamento dei
filtri è un problema automatizzabile abbastanza facilmente, io per
esempio l'ho fatto con soddisfazione nelle aziende in cui sono passato.
Non sto in 50 exchange, ma in compenso sono pigro e quindi ho scritto (e
pubblicato) del software che genera da zero le configurazioni dei peer
complete dei filtri. Lo considero quindi un problema risolto.

Anzi, Internet sarebbe migliore se i grandi ISP rifiutassero annunci non
registrati negli IRR visto che questo ne incoraggerebbe la manutenzione.
:-)

Consideriamo anche l'utilità dei route server per ridurre drasticamente
il lavoro necessario a gestire i peer poco importanti.

Anche il rerouting non mi sembra una argomentazione forte: se si tratta
dello 0.5% del tuo traffico allora è ben al di sotto delle normali
variazioni sulla rete, quindi non dovrebbe causare il minimo problema se
si sposta in caso di guasti o manutenzioni.

> In genere le policy di peering che gli AS di un certo peso mettono in campo
> nascono da necessita' reali, spesso molto pratiche, che si presentano con la
> crescita della rete.
Sì, sono convinto che per un grande carrier con presenza globale ci
possano essere delle reali necessità che raccomandano o impongono di
non fare peering generalizzato, in particolare quando si inizia a volere
ottenere SFI dai grandi.
Ma fino ad ora nessuno mi ha dimostrato che sono necessità *tecniche*...

-- 
ciao,
Marco


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